Giovanni Di Stefano

BIOGRAFIA

Giovanni Di Stefano (1930 – 1990) nasce come illustratore per note riviste storico-culturali e di cronaca in voga negli anni ’50 – ‘75.

Fra le più illustri,“La Tribuna Illustrata “ per cui ha collaborato per tre anni (dal 1963 al 1965, anno in cui la testata giornalistica viene acquisita da altra rivista e cambia sede) quale pittore di copertina che lo ha fatto conoscere al pubblico grazie alle sue doti di cultore del colore e della gestualità. In particolare, si afferma come grande maestro nella resa espressiva del viso dei soggetti protagonisti, la cui personalità traspare non solo dal tocco del ritratto ma anche dal corpo colto nell’immediatezza dell’azione. Essi sono vitali.

Non meno importanti e formative sono le collaborazioni per la rivista storica “7 anni di guerra” (1959), le riviste di cronaca “Cronaca” (1966-67), “Polizia Moderna“ (1967), “Cronaca Nera” (1977), “Il Carabiniere”(1975) e per le diverse catene editoriali del genere “giallo” e spionaggio (1958) e fumetti.

Altro “fiore all’occhiello” dell’esperienza professionale di Giovanni Di Stefanoriferita agli anni 1965 – ’80 è la sua produzione di manifesti per diverse case produttrici cinematografiche italiane ed estere: Metro Goldwin Mayer, United Artists, Eastmancolor, London film, Technicolor, Artfilm, San Paolo film, Delta film distribuzione.

Tuttavia, il motivo trainante che spinge a rendere onore all’opera di mio padre è preservarne la memoria e darne meritata visibilità agli amanti dell’arteperché vengano conosciute le doti che egli ha meglio espresso nella sua opera di pittura ad olio ed acquarello (1971- 1988).

Amante della natura ed, in particolare, del mare, I soggetti preferiti erano atleti,  pescatori, cavalli in corsa e maternità. Il gioco ricercato e minuzioso delle tensioni muscolari lo affascinavano. Le masse aggrovigliate e flesse delimitano lo spazio dei suoi quadri. La sua attenzione e la ricerca al dettaglio era costante: affiorano le venature nello sforzo dei pescatori intenti a tirare le reti, la fatica, la sofferenza. Il mare è una forza concreta quando si abbatte sulle carene delle barche originando rivoli azzurri e schiumosi.

Il colore è la sua passione, vivido o pacato a seconda del contesto e dell’emotività che intendeva risvegliare nello spettatore alla vista del soggetto.

Giovanni Di Stefano è stato un cultore della figura umana. Lo testimonia la meticolosa attenzione nella resa delle mani, lo studio delle espressioni del viso, a volte struggenti, sofferenti, colte nell’attimo estremo della stanchezza, dello sforzo, il soffermarsi sulla gestualità semplice e ruspante dei contadini … le mani piagate da anni di lavoro e fatica.

E’ toccante la sua capacità di rendere la dolcezza dei volti materni, la sinuosità del corpo femminile colto nel momento più bello e prezioso dell’atto materno – l’allattamento.

Testimonial del successo delle sue opere sono i diversi premi e riconoscimenti ottenuti in occasione di numerose Rassegne d’Arte Figurativa, Concorsi e Mostre Estemporanee a cui ha partecipato: l’Oscar 1980 (Roma), 1° Premio Trofeo Primavera romana (1980), II° premio “Villa Borghese” (1984), 1° Premio “La Sciara di Stromboli” (1986), 1° Premio “La Sciara di Stromboli” (1988),  1° Concorso di Pittura Estemporanea “Maggio a via dei Giubbonari” (1988), solo per citarne alcuni.

Giovanni Di Stefano è stato membro della prestigiosa Associazione artistica “100 pittori di Via Margutta” (Roma).

Il mio desiderio è che resti memoria della sua profonda umanità, dell’amore per la natura di cui era cultore, della maestria nell’uso del colore e del chiaro scuro quale principale mezzo di riproduzione della figura umana ritratta nella molteplicità dei suoi movimenti. 

Per Giovanni Di Stefano

Stefano Di Stefano

 

foto-autoritrattoGiovanni Di Stefano

CURRICULUM ARTISTICO

Giovanni Di Stefano nasce a Roma 24 marzo 1930 (1930-1990).

Al termine degli studi nel 1954, manifesta subito una grande passione per il disegno e la pittura.

Si concentra sullo studio della figura umana, sul movimento, il gioco delle tensioni muscolari, la ricerca dell’espressività nel ritratto, la sperimentazione del colore per evidenziare la drammaticità o la dolcezza dei soggetti, il dettaglio nella raffigurazione della natura e degli oggetti.

Si fa conoscere prima quale illustratore, graficoed anche fumettista per le collane editoriali di “spionaggio”, in fulgore negli anni dal ‘55 in poi, per il settore del “giallo”, anch’esso molto in voga ed il genere “rosa”(1958), nonché editoria per ragazzi.

Spionaggio – i gialli. Serie:

“Top secret” – Spionaggio – Europa Productions

“I gialli di Margot” (L. Fava – autore ed editore)

“I libri del Gatto che sa!” (“ORRORE” – LouHappings)

“I gialli polizieschi-Americani” –

“Cronache del Futuro” – Kappa Edizioni

“I gialli della Piovra” – (L. Fava – autore ed editore)

“I gialli dell’Asso di Picche” – (L. Fava – autore ed editore)

“Gangster Story- BONNIE” ( Ediperiodici)

“TERROR” (Fumetti per adulti – Elvipress)

“Il racconto giallo di Franco Enna” (Collana editoriale “Urania” (Ed. Arnoldo Mondadori)

Collana rosa

“BluemoonHistory” (Armando Curcio Editore)

Collana “Bluemoon” (Armando Curcio Editore)

Collana Rosa (Kappa Edizioni)

Editoria ragazzi

“Lo Zufolo” (Edizioni ALPE Roma)

“”LASSO” (Bastei Ed. – Austria)

“Il Giornalino” – Edizioni San Paolo

“Le mie disavventure” (Lilya A. Alecci – ALBO Editrice – Roma)

In seguito collabora e si afferma negli ambienti delle Riviste storico-culturalie di attualità e cronacadell’epoca:

La Tribuna Illustrata”      1963 – 1965   Pittore di copertina

7 anni di guerra” (1959)

Cronaca” (1966- 1967)

Polizia Moderna” (1967)

Cronaca Nera” (1977)

“Il Carabiniere” (1975)

“VOCI storiche” (1959-1960) (Distribuzione Messaggerie Primo Parrini)

 

Proprio come fumettista, viene chiamato a collaborare per lo STUDIO ROSI (fine anni ’60),studio fondato da Giorgio Cambiotto collaboratore di Sergio Rosi – noto autore di fumetti umoristici italiani  – che produsse fumetti per adulti.

Tra gli anni 1965-’80, collabora per le grandi case produttrici e distributrici cinematografiche con la produzione di manifesti pubblicitari:

Metro Goldwin Mayer – United Artists – Eastmancolor – LondonFilms – Technicolor – Artfilm – San Paolo Film – Delta Film Distribuzione –

Net Levine Film – ITALCID 

Giovanni Di Stefano non è artista noto solo per le qualità di illustratore e grafico, emerge e si afferma in particolare grazie alle sue doti di pittore.

La sua produzione di opere ad olio ed acquarello è rigogliosa e lo vede protagonista e maestro del colore e della rappresentazione del corpo e della gestualità.

Testimonianza del valore della sua opera sono le numerose Mostre Estemporanee, Rassegne d’Arte Figurativa e Concorsi a cui ha partecipato vincendo premi e riconoscimenti:

1971   2° Rassegna Nazionale d’Arte Figurativa – Roma

1978   C.E.D.A.R. Targa D’Onore

1978    1° Estemporanea – Comune di Procida

1979   1° premio – 8° Rassegna di arte figurativa  “Il Gabbiano” – (A.C.L.E.A. –  Roma): opera premiata “Il Fumatore”

1979   1° Premio – Gran Trofeo Romano

1979   Premio “Sacra Sindone” Rassegna di Arte Sacra – Viterbo

1979   Oscar – Roma

1980   1° Premio C.E.D.A.R. Roma

1980   Coppa premio V Mostra di Pittura “Venticello di Roma”

1980   Premio di Pittura “Il Brandy Italiano nell’Arte” – Roma

1980   1° Premio “Nuovo Caledoscopio” A.R.C.A.R. – Roma

1980   4° Premio – Concorso Internazionale Diffusioni Artistiche – Torino

1980   Mostra XV Centenario Nascita San Benedetto – Abbazia San Paolo

1982   1° Premio – Mostra Estemporanea di Pittura – Castelnuovo di Porto

1983   2° Premio –Mostra Estemporanea di Pittura “Madonna del Monte” (Marta)

1986   Premio Internazionale di Acquarello “La Sciara di Stromboli”

1988   3° Premio – 1° Concorso di Pittura Estemporanea “Maggio a Via dei Giubbonari”

1988   C.I.P.R.A. Partecipazione al Centro italiano di Promozione Rassegne di Arte per le Isole Eolie.

1990   Partecipazione all’Estemporanea di Pittura “Martestate” – Amm. Comunale Marta

 

La Marina di Giovanni Di Stefano

Conservo da anni La marina opera di Giovanni Di Stefano tra i miei quadri più cari. Me lo donò, nei primi anni Ottanta, scambiandolo con oggetti che desiderava avere da me e che gli stavano a cuore: un gesto gentile e che non dimentico. Anzi, considero un piccolo privilegio possedere quest’opera di Di Stefano.

La-Marina-Giovanni-Di-Stefano-da-Passeri-3-232x300Giovanni Di Stefano

La Marina

Ogni volta che mi soffermo a guardarla in casa mia, mi trasmette un senso di serenità e di riflessione, con le stesse emozioni che devono avere ispirato Giovanni. Uno stile asciutto, diretto, emozionale che ha la capacità di fissare un momento preciso.

Ricordo che conversare con Giovanni Di Stefano era tutto in tale tracciato: la forza, l’energia di saper cogliere un determinato istante, molto puntuale e che rapidamente se ne va…

Ricordo le “prime pagine” dei periodici da lui illustrati, in competizione nobilissima con Walter Molino, altro grande illustratore.

Ricordo la straordinaria manualità (che il figlio Stefano ha integralmente ereditato come un “dono”) e che gli permetteva di produrre, quasi di fulminare l’attimo del suo racconto figurativo.

Un personaggio a tutto tondo, di cui si sente la mancanza e che sapeva infondere speranza e fiducia all’osservatore e al cultore d’arte.

Alfredo Passeri

Architetto e Professore universitario

 

 

 

 

Recensione-Mara-Ferloni-1Giovanni Di Stefano

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